A Piacenza è di scena Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, artista barocco nato a Cento che, quasi 4 secoli fa, nel 1627, ultimava una delle opere più significative della sua carriera di pittore: il grandioso ciclo di affreschi che decora la cupola del Duomo.
La città celebra il pittore del Seicento con un grande evento dal 4 marzo al 4 giugno 2017 strutturato in una serie di iniziative che mettono in connessione due luoghi simbolo della città, il Duomo e Palazzo Farnese, in un percorso suggestivo che permette di ammirare alcuni tra gli indiscussi capolavori dell’artista e di scoprire il fascino di una città riservata ma ricca di tesori.
Si parte da Palazzo Farnese, sede dei Musei Civici, con una mostra allestita nella Cappella Ducale. Le 20 opere esposte, di tema sacro e profano, ricostruiscono la straordinaria parabola dell’artista, offrendo uno sguardo originale sulla sua ampia produzione, specie in relazione alla grande impresa piacentina.
Si raggiunge poi il Duomo, imponente nella mole e nelle forme. Qui il punto focale dell’evento: la grande cupola affrescata con le figure dei Profeti, delle Sibille e del Cristo Bambino tra Giuseppe, Maria e altri personaggi della sua infanzia. I visitatori, percorrendo uno straordinario e inusuale itinerario attraverso gli antichi camminamenti delle murature del Duomo, salgono ai sottotetti e, raggiungono la galleria, posta a circa 30 metri d’altezza, affacciata verso la cupola per ammirare da vicino le scene dipinte. Il viaggio ideale alla scoperta dell’artista comincia però dal piano della chiesa, nella cosiddetta sagrestia superiore, un’ampia sala voltata in cui si è scelto di collocare l’installazione multimediale: una struttura architettonica che accoglie il pubblico e lo avvolge con una grande proiezione videowall sull’opera del Guercino.
Si propone al visitatore un racconto emozionante e coinvolgente che, grazie alle più attuali tecnologie di comunicazione, associa immagini suggestive e rigore scientifico. Programma iconografico delle scene, tecniche di lavorazione, tempi di realizzazione, sono alcuni dei capitoli in cui si articola il filmato: concetti di metodo e di tecnica affrontati però dal punto di vista, quasi intimo, di Guercino. Le nuove tecnologie multimediali e le immagini che ne scaturiscono costituiscono in questo caso un prezioso strumento divulgativo per arrivare in maniera più incisiva a un pubblico sempre più vasto.
Le singole immagini che compongo ed animano il filmato sono state realizzate componendo tra loro centinaia di scatti fotografici, in modo da garantire una risoluzione, un dettaglio ed una nitidezza degli affreschi mai raggiunta prima. I dettagli più fini, i particolari più nascosti, le sfumature più delicate sono rese visibili al visitatore grazie l’altissima risoluzione delle immagini, nel più rigoroso rispetto delle tonalità cromatiche degli affreschi. La video-installazione, assolutamente site-specific, fa vivere un’esperienza immersiva e dinamica, preparando il visitatore alla salita in quota e al contatto diretto con gli affreschi.
Forma e dimensioni dell’installazione rimandano idealmente all’ottagono della cupola del duomo e alla geometria della sagrestia che la accoglie, ambiente di pregio caratterizzato dagli stalli del coro ligneo e dalla volta costolonata. Il progetto della struttura ha ricercato un forte dialogo con il contesto architettonico: è stato ideato come un volume puro e ben definito nelle forme, nel rispetto dell’ambiente storico circostante. Un gioco di superfici riflettenti dai toni scuri contribuisce a smaterializzare la presenza dell’installazione: le pareti esterne sono infatti rivestite da specchi che moltiplicano l’immagine degli stalli, creando un’atmosfera sospesa. L’ingresso alla stanza suggerisce quasi l’ingresso in un altro spazio, un’altra epoca: quella in cui Guercino ha affrescato la cupola. All’interno la parete diventa poligonale e un’ampia sequenza di monitor avvolge i visitatori e li conduce virtualmente al tempo di Guercino. Il videowall, composto da 12 schermi di grandi dimensioni posti in verticale, diventa una sorta di finestra sulla storia dell’affresco o, ancora, un affaccio sul paesaggio piacentino, che scandisce, col passare delle stagioni, i tempi di lavorazione dell’opera.
L’emozione data dalla visione ravvicinata degli affreschi, possibile grazie alla salita in quota, è molto forte: la sfida è stata ricreare o almeno suggerire questa percezione attraverso la tecnologia e la gestione dello spazio allestitivo. Da qui l’importanza della geometria e dei materiali dell’installazione, che hanno determinato, grazie anche ad una corretta regolazione della luminosità d’ambiente, la giusta atmosfera per la proiezione del filmato. L’idea di poter riprodurre la sensazione di trovarsi al centro della cupola è confluita, oltre che nella definizione del volume architettonico, nella disposizione dei 12 display. Lo spettatore si trova al centro della scena ed è completamente circondato dalle immagini dell’affresco, proprio come sospeso a mezz’aria a pochi centimetri dai colori e dai tratti dipinti dall’artista.
I monitor, coordinati in rete attraverso speciali strumentazioni, riproducono e gestiscono immagini dell’affresco ad altissima risoluzione e perfetta fedeltà cromatica: scorrono a pieno schermo dettagli puntuali e raffinati, su cui possiamo arrivare a distinguere chiaramente le pennellate dell’artista. L’estensione del videowall consente una notevole esperienza percettiva con le fotografie immersive in movimento degli interni del duomo. Si tratta di un sofisticato processo di post produzione che trasforma in filmati le fotografie navigabili a 360°, ricavate da una numerosa serie di scatti riaggregati tramite appositi software.
Lo spettatore compie un viaggio al tempo di Guercino per conoscere il contesto artistico e religioso e i personaggi chiave che hanno determinato l’arrivo del pittore a Piacenza. E’ lo stesso Guercino, narratore d’eccezione, che accompagna il pubblico attraverso i suoi disegni preparatori, le sue idee, i suoi motivi ispiratori per ripercorrere insieme la genesi dell’affresco. Guercino invita a salire con lui sui ponteggi per mostrare come si dipinge a “buon fresco”: lo spettatore si ritrova accanto a Guercino, di fronte ai suoi personaggi possenti, raffigurati in dimensione al vero.
L’approccio alla narrazione prende spunto da documenti d’archivio e dai dati scientifici restituiti dall’ultima campagna di restauri, ma pone anche l’accento sulle probabili sensazioni del pittore, che si trova ad affrontare la più impegnativa sfida della sua carriera. Le immagini ad altissima risoluzione, animate e rielaborate, avvolgono lo spettatore in questo percorso alla scoperta dell’opera. E’ l’occasione per immergersi in raffinati dettagli, finora impossibili da notare, perché posti a parecchi metri di altezza. Un vortice di sguardi, gesti e volti accompagna lo spettatore alla conclusione della proiezione, sulle note corali della musica di Monteverdi, contemporaneo di Guercino.
L’affluenza di pubblico all’evento è stata notevole e sembra destinata a crescere ulteriormente: migliaia sono i visitatori e le prenotazioni pervenute da tutta Italia e dall’estero. I commenti sono molto positivi e, in particolare sulla stampa specializzata, le recensioni hanno sottolineato l’efficacia della installazione, di grande suggestione, molto coinvolgente e ricca di contenuti culturali presentati in termini accessibili e accattivanti. Diventa fondamentale non solo per preparare alla salita in quota, ma per soddisfare anche i visitatori che, per motivi vari, non possono affrontare l’ascesa alla cupola. Grazie alla multimedialità, si offre la possibilità di provare comunque l’esperienza del confronto diretto con gli affreschi e con le storie dei personaggi dipinti.
Progetto:
Progetto multimedialità, immagini sferiche e piane ad altissima risoluzione, elaborazioni informatiche: Marco Stucchi
Progetto architettonico; progetto creativo, direzione artistica, elaborazione immagini, sceneggiatura e regia del filmato: Fernando Delmastro e Clara Distefano
Motion grafics e post production: Space Cookies s.n.c.
Realizzazione struttura espositiva: RRR Restauri s.r.l. di Marco Petrali, in collaborazione con Cesare Fiordaliso e Massimo Bassanini
Partner tecnologico: Voome s.r.l.
Musiche:
Vespro Della Beata Vergine (1610), di Claudio Monteverdi:
Domine ad adiuvandum me, Gloria Patri et Filio.
eseguiti da Concertus Musicus Wien, direttori: Nikolaus Harnoncourt, Jürgen Jürgens
La catena d‘Adone (1626), di Domenico Mazzocchi e Johannes Hieronymus Kapsberger
Prologo, eseguito da: Scherzi Musicali, direttore: Nicolas Achten,
Sottofondo sonoro di JoeChip.
Oversound
Voce narrante: Fabio Ardu; voce di Guercino: Roberto Mare; fonico di ripresa: Cristian Marovino
Registrato presso: Tc Rec
Elaborazione schizzi e sinopie dell’Annuncio ai pastori: Giorgio Delmastro