La cupola della Basilica presenta un ciclo pittorico molto ricco e complesso, e la sezione successiva fornisce al visitatore una dettagliata analisi di tutte le figure con compongo il grande affresco. La mappa interattiva sotto consente visivamente di cogliere la posizione delle singole figure nella grande Cupola, mentre più sotto divisi tra Spicchi e Costolini, Tondi, Fregi, Piedritti, Sottoarchi, e Scene della Madonna sul Tamburo è possiblie approfondire lo studio di ogni singolo elemento.
L’affresco raffigurante S. Agostino (parete di sinistra entrando in Basilica) sarebbe da considerarsi - secondo Carlo Ridolfi (1648) e Carlo Carasi (1781) - una sorta di banco di prova; infatti, “essendo piaciuta questa pittura”, i Fabbricieri “vollero ch’egli seguisse a dipingere le due seguenti Cappelle e la tribuna maggiore”. Secondo Juergen Schultz (1967), seguito poi da Caterina Furlan (1988), sarebbe invece stato realizzato tra il 1532 e il 1535. Nel 1913 l’affresco viene strappato dal muro e trasferito, nel 1952, su un supporto di vetroresina. Continua...
La cappella viene commissionata da Pietro Antonio Rollieri, uno dei primi rettori del 1521. Il programma iconografico mariano prende l’avvio nel lanternino, dove è raffigurata l’Assunta. Il programma decorativo degli affreschi sulle pareti è incentrato su episodi dell’infanzia di Cristo secondo il racconto evangelico (L’Adorazione dei Magi e le due lunette raffiguranti l’Adorazione dei Pastori e la Fuga in Egitto), cui si aggiunge, con l’indubbio intento di celebrare la gloria di Maria che ascende al cielo nella lanterna, la Natività della Vergine da una fonte apocrifa. Continua...
Commissionata da Caterina Scotti e dal marito cav. Francesco Paveri Fontana, tra i rettori della chiesa nel 1531, la cappella è dedicata a Santa Caterina d’Alessandria. Nel tamburo si alternano santi e sante. Nelle lunette Pordenone raffigura due episodi della vita della santa (Martirio della ruota dentata e la Decollazione di S. Caterina).
Sulla parete affresca la Disputa di S. Caterina; mentre la pala d’altare, olio su tavola, rappresenta lo Sposalizio Mistico di S. Caterina. Secondo la tradizione, riportata da Carlo Carasi (1781), il volto di S. Paolo sarebbe l’autoritratto del pittore e il volto della Vergine potrebbe essere la moglie, identificata da Rafaele Garilli (1861) con la nobildonna piacentina dal Pozzo. Il presunto ritratto dell’architetto Alessio Tramello, con il basco a sinistra, è invece inserito nella Disputa. Continua...
Venuto a mancare nel 1527 Gian Ludovico II Pallavicino, signore di Cortemaggiore nonché uomo d’arme “perfetto in ogni arte militare - scelto comandante di Francesco I re di Francia” - come recitava una perduta lastra - la famiglia incarica un’artista di prim’ordine, già celebre in area padana per gli affreschi del Duomo di Cremona, di una nuova decorazione in suo onore per la cappella di famiglia, dipinta a fine Quattrocento in alcune sue parti da un valente pittore di scuola lombarda. Continua...